Gravidanza: quali esami fare

Alcune malattie metaboliche, diabete in testa, purtroppo sono quelle insidiose forme patologiche con le quali si viene a conoscenza spesso proprio in occasione di un esame di laboratorio di routine, ma anche l’anemia, che dovrà essere adeguatamente fronteggiata, per non parlare di eventuali infezioni in atto. dovranno non solo essere diagnosticate, prima di affrontare una gravidanza ma soprattutto debellate, ove possibile, oltre ad essere messe sotto stretto controllo medico.

 

Iter diagnostico

Il laboratorio di analisi diventa prezioso alleato del medico specialista che segue la fase che precede una maternità da parte di una donna, che continua durante le fasi della gravidanza fino e dopo il parto. Ciò consente non solo di scongiurare eventuali patologie, come detto, ma di monitorare quelle esistenti e soprattutto controllarle adeguatamente. Esami di rito quali emocromo, glicemia, azotemia, colesterolemia, trigliceridi, valori di creatinina ed emoglobina divengono il “pane quotidiano” nella periodicità delle analisi effettuate. Queste e tutte le altre analisi che il ginecologo intenderà prescrivere alla donna, spesso sono eseguite quando la paziente abbia ritenuto di voler programmare una gravidanza, mentre resta fondamentale, nel momento in cui si presume di dar il via all’evento, che la donna si sottoponga al tradizionale Test di gravidanza.

 

Il Test di gravidanza

Tale indagine è molto semplice ed è la stessa donna ad eseguirla al manifestarsi del primo ritardo mestruale rispetto a quando si prevedeva dovesse giungere la mestruazione ed è possibile eseguire l’indagine grazie all’acquisto in farmacia dell’apposito kit. La ricerca del valore di HGG che si ritrova nelle urine è spesso in grado da solo a confermare i dubbi e le apprensioni di una futura madre, visto che tale valore aumenta nei primi tre mesi di una gravidanza. Se ciò non bastasse, si dovrà procedere ad un esame del sangue detto Beta HGG.

 

Esame delle urine completo

Durante una gravidanza la possibilità per una donna di incorrere in infezioni delle vie urinarie, cistiti, pieliti etc. è abbastanza frequente ne consegue che, al di là dei sintomi, proprio per evitare di dover sottoporre la paziente ad una terapia antibiotica per tentativi, diventa importante, spesso prioritario per il medico, in presenza di tali patologie o nel sospetto delle stesse, sottoporre la donna gravida a peculiari esami delle urine consistenti nell’urinocolutura; tale indagine è quasi sempre seguita da un altro esame chiamato antibiogramma. Si tratta, nel primo caso, di una ricerca volta alla esplorazione della popolazione batterica implicata nell’infezione e nello studio e nell’isolamento dell’antibiotico che meglio di altri agisca contro la colonia di agenti patogeni, visto che anche gli antibiotici a largo spettro spesso non sono efficaci contro tutti i germi e occorre restringere la ricerca individuando quelle molecole atte a debellare il batterio responsabile dell’infezione.

Il medico potrà anche prevedere la ricerca di sangue nelle urine, sotto forma di tracce, questo è un altro utile indizio che spesso conclama la presenza di un’infezione urinaria, ma a volte anche quella di microcalcoli o renella della quale la donna soffra. Anche lo studio delle proteine nelle urine è importante e richiesto dai medici alla donna gravida, una gestosi, che più che una patologia è una condizione che compare nella seconda metà della gravidanza e che si evidenzia con una sindrome caratterizzata da ipertensione, perdita di proteine con le urine (proteinuria) ed edemi alle caviglie, soprattutto, dovrà essere diagnosticata proprio con la ricerca delle proteine che vengono escrete con le urine in un intervallo di tempo di 24 ore.

Non mancherà al medico di verificare l’eventuale presenza di glucosio nelle urine, in questo caso, l’evidenza di una forma di diabete insorto proprio a causa della gravidanza, chiamato appunto diabete gestazionale, dovrà essere valutata attentamente al fine di porvi in qualche modo rimedio. C’è da dire che la glicosuria, appunto la presenza di glucosio nelle urine, in una donna gravida potrebbe essere la risposta non sempre ad un diabete, quanto ad una condizione insorta a livello renale, condizione questa che consente il passaggio degli zuccheri oltre la soglia renale anche in condizioni di normalità, stante la condizione della donna; questa situazione e al fine di prevenire eventuali malattie, induce il medico a fare effettuare esami delle urine ogni mese e poi con frequenza più ravvicinata negli stati più avanzati della gestazione.

 

Esami del sangue

La ricerca del Gruppo sanguigno e relativo fattore Rh, il test di Coombs per verificare eventuali incompatibilità fra madre e figlio che potrebbero determinare rottura dei globuli rossi, l’emocromo in grado di evidenziarci i valori circa la quantità, la forma e la resistenza dei globuli rossi, bianchi e delle piastrine ematiche deputati ai processi di coagulazione, fanno parte della batteria di esami più consueti durante una gravidanza. Non è raro, proprio con l’emocromo, scoprire un’anemia di cui soffra la madre, sotto i 10 mg/dl si parla già di anemia, risulta a questo punto improcrastinabile effettuare successive analisi di laboratorio per determinare l’esatta natura della situazione che potrebbe anche essere patologica.

Sideremia

Proprio per stabilire se l’eventuale anemia sia messa in relazione con l’eventuale scarsa concentrazione di ferro ematico si esegue appunto quest’esame. L’elettroforesi emoglobinica, che solitamente viene richiesta con lo stesso prelievo di sangue, da l’evidenza di un’eventuale anemia mediterranea, una condizioni patologica diffusa in molte regioni d’Italia.

 

Altri esami del sangue

Glicemia, per stabilire l’esatta quantità di glucosio nel sangue, eventualmente seguita da altri esami più specifiche nel caso si sospetti una malattia quali ad esempio il diabete, Creatininemia, per verificare lo stato generale dei reni, Transaminasi, GOT e GPT, enzimi che aumentano quando si sia prodotto un danno epatico e non solo, ma nella gravida, eventuali epatopatie sono la ricerca che interessa di più, Antigene Australia per accorgersi se la donna sia stata in qualche modo infettata dal virus dell’epatite B, Anti-HCV, ci da la possibilità di capire se vi sia traccia del virus C dell’epatite o se la donna abbia sviluppato gli anticorpi, Toxo Test, per evidenziare la presenza nella donna degli anticorpi contro la Toxoplasmosi, altri esami per la ricerca di virus o anticorpi con tali agenti patogeni: Rubeo test, ( rosolia ), CMV ( citomegalovirus ) anti Herpes simplex o Zoster, Anti-HIV ( virus AIDS ).

A giudizio del ginecologo si può ritenere la necessità di sottoporre la donna a tampone vaginale, per rilevare l’eventuale presenza di infezioni ginecologiche. Uno degli accertamenti diagnostici che il medico può ritenere utile ripetere in gravidanza, attesa l’innocuità per il feto, è il Pap Test.

 

Esami a carico del S.S.N, secondo le linee guida del Ministero della Salute

All’ inizio della gravidanza, possibilmente entro la 13esima settimana, e comunque al primo controllo:

• Emocromo
• Gruppo sanguigno AB0 e Rh
• Test di Coombs indiretto: in caso di donne Rh negativo il test dee essere ripetuto ogni mese
• Transaminasi (AST e ALT)
• Anticorpi anti virus Rosolia: in caso di IgG negative, controllo entro la 17esima settimana
• Anticorpi anti Toxoplasma: in caso di IgG negative ripetere ogni 30-40 giorni fino al parto
• Anticorpi anti Treponema Pallidum (agente causale della Sifilide)
• Anticorpi anti HIV (virus responsabile dell’ AIDS)
• Glicemia
• Esame urine completo
• Ecografia ostetrica

 

Tra la 14esima e la 18esima settimana:

Esame urine completo
Tra la 19esima e la 23esima settimana:
Esame urine completo
Ecografia ostetrica
Tra la 24esima e la 27esima settimana:
Glucosio
Esame urine completo

 

Tra la 28esima e la 32esima settimana:
Emocromo
Ferritina: in caso di riduzione del volume globulare medio
Esame urine completo
Ecografia ostetrica
Tra la 33esima e la 37esima settimana:
Antigene del virus dell’ Epatite B – HBsAg
Anticorpi anti virus dell’ Epatite C – HCV
Emocromo
Esame urine completo
Anticorpi anti HIV in caso di rischio anamnestico
Tra la 38esima e la 40esima settimana:
Esame urine completo

 

Dalla 41esima settimana:
Ecografia ostetrica: su specifica richiesta dello specialista
Cardiotocografia: su specifica richiesta dello specialista; se necessario, monitorare fino al parto.
Esame colturale dell’ urina (urinocoltura):
è indicata ogni qual volta dall’ esame urine risulti una batteriuria significativa.

 

In caso di minaccia d’ aborto:
sono da includere tutte le prestazioni specialistiche necessarie per il monitoraggio dell’ evoluzione della gravidanza.

Alla luce dei più avanzati esami che la scienza medica è in grado di proporre alla donna in stato di gravidanza è oggi possibile assicurare all’intera famiglia, soprattutto alla donna gravida, quella relativa tranquillità che si spera sia alla base di ogni gestazione.